Un anello per domarli, un anello per trovarli, un anello per condirli e nel sugo cucinarli: si tratta a tutti gli effetti la prima parodia italiana dell'epica avventura di Frodo, solo che al posto del giovane hobbit abbiamo qui come protagonista un paffuto cinghiale dalle zanne color turchese, il cui nome è Zannablù. Questo personaggio è stato creato qualche tempo fa dalla coppia di fumettisti Barbara Barbieri e Stefano Bonfanti, noti anche come Dentiblù. Prima dell'opera in questione avevano già pubblicato 4 albi con protagonista Zannablù, e arrivati alla quinta avventura hanno pensato di seguire l'onda e creare questa divertente e gustosissima parodia de Il Signore degli Anelli, uscita in fumetteria insieme ad un altro libro sempre con protagonista Zannablù, cioè Harry Porker.
Ne Il Signore dei Porcelli vedremo Zannablù affiancato da Gandolfo, un mago che lo guida in giro per la Terra di un Quarto, popolata quasi esclusivamente da suini, per distruggere l'anello gettandolo nel monte Fatto ("quello che fuma più di tutti"). La trama si muove abbastanza liberamente rispetto all'originale, e nel far questo gli autori hanno dimostrato una certa abilità, dato che travasare una mastodontica trilogia di 1250 pagine (e 9 ore di pellicola cinematografica) è, citando una similitudine usata dagli stessi Dentiblù, come far entrare quattro elefanti in una Cinquecento.
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