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martedì 25 gennaio 2011

Gandalf visto da Tolkien

In libreria un saggio tolkeniano pubblicato da Effatà Editrice.

La sinossi.

Chi era Gandalf per Tolkien? Tra i personaggi de Il Signore degli Anelli, Gandalf è colui che più di ogni altro ci aiuta a percorrere i sentieri della Terra di Mezzo alla ricerca del senso di quel «qualcosa di altro» trattato dal romanzo: i grandi temi dell’uomo, la morte, l’immortalità, la memoria, che tanto appassionano le menti e i cuori dei grandi e dei piccoli ancora oggi.

Gli autori.

Ives Coassolo, 34 anni, è laureato in Scienze dell’Educazione e vive a Luserna S. Giovanni (To). Alla sua professione di insegnante di religione abbina una grande passione per il teatro e per la letteratura, in particolare per l’opera di J.R.R. Tolkien. Nel 2007, con un gruppo di amici, ha dato vita all’Associazione Sentieri Tolkieniani. Per Effatà Editrice ha pubblicato, insieme a Patrizio Righero, Lettera a Babbo Natale e a Dio per conoscenza (2008) e Il Natale di George (2009).

Valentina Carbone, 22 anni, studentessa di scenografia, vive ad Avola (Sr) e spesso passeggia nella Terra di Mezzo per immortalare personaggi e paesaggi. Ha realizzato le illustrazioni contenute in questo libro.

Ives Coassolo, Gandalf visto da Tolkien
Illustrazioni di Valentina Carbone
Effatà Editrice
Ppgg 80 — 7,00 euro
EAN 9788874026104

mercoledì 19 gennaio 2011

Leggere Tolkien (anche) a scuola

Negli ultimi anni sono stati pubblicati anche nel nostro paese diversi studi letterari su Tolkien, non molti per la verità, ma l’editoria italiana ha iniziato almeno a colmare il vuoto su un autore che all’estero è considerato uno dei più significativi del secolo scorso ed è stato già accolto nei programmi accademici, mentre da noi è stato a lungo relegato tra la narrativa di genere.

Hanno colmato questo vuoto la casa editrice Frassinelli, all’inizio degli anni 2000, poi la Marietti, per citare alcuni nomi – La Compagnia del Libro ne ha dato notizia di volta in volta.

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mercoledì 12 gennaio 2011

Tolkien: il Ritorno di Beorhtnoth

Probabilmente non avrà in Italia (come non ha mai avuto finora) il rutilante successo transmediale de Il Signore degli Anelli, ma la pubblicazione di questo testo di Tolkien – metà dialogo teatrale, metà disquisizione filologico-letteraria – dimostra , se ce ne fosse bisogno e purtroppo ce n’è, che anche da noi finalmente il più grande scrittore di fantasy moderno viene comunicato e si spera recepito anche come narratore versatile, di interessi vasti e variegati e di più registri, un “autore” nel senso classico del termine e che merita pertanto un’edizione come questa dell’editore Bompiani che è un gioiello per i cultori e un’occasione da cogliere al volo per gli appassionati.

Ma cos’è “Il Ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm”? Il lettore italiano in realtà lo ha già trovato in coda al volume Albero e Foglia edito da Rusconi nel 1983 e che riportava il testo assieme al celebre saggio “Sulle fiabe” e altre opere notevolissime ancorché ritenute minori come “Fabbro di Wooton Major” e lo splendido “Foglia di Niggle”. Ma si trattava, appunto, di un’edizione miscellanea mentre questo volumetto è assolutamente autonomo e come dicevamo magnificamente curato.

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mercoledì 3 febbraio 2010

Novità in libreria: "Guida per viaggiatori nella Terra di Mezzo"

EDIZIONI
L’ETÀ DELL’ACQUARIO

presentano


Una lettura imperdibile


per tutti gli appassionati di J.R.R.

TOLKIEN


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Dal 28 gennaio in libreria



GUIDA PER

VIAGGIATORI


NELLA


TERRA DI MEZZO





il sorprendente libro di

ROBERTO FONTANA


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Edizioni L’Età dell’Acquario / Collana «Uomini, storia e misteri»

Pagine Euro 24,00 / ISBN 9788871363219


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«
La sensazione che si ha quando Roberto Fontana parla della sua
Guida per viaggiatori nella Terra di Mezzo è che lui queste terre le conosca bene, le abbia fisicamente attraversate, abbia raccolto i suoi frutti, abbia visto albe e tramonti dipingere i profili delle montagne, abbia respirato gli aromi delle resine, ammirato fiori di insospettabile bellezza e inseguito con lo sguardo il guizzo selvatico di giovani lepri tra gli arbusti.»
Luisa Vassallo


La Guida per viaggiatori nella Terra di Mezzo è il vademecum ideale per chiunque voglia avventurarsi nell’universo immaginario descritto da Tolkien nel Signore degli Anelli.

Il viaggio alla scoperta della Terra di Mezzo proposto dall’autore è nello stesso tempo geografico – attraverso monti altissimi, praterie sconfinate, boschi incantati, città cinte da candide mura e con le strade ricoperte di polvere di diamante – e temporale. Suddivisa in tre Ere principali – la quarta ha inizio con il termine delle vicende narrate nel Signore degli Anelli – la Guida descrive le caratteristiche generali delle terre in ciascuna epoca, suggerendo i percorsi più suggestivi. Gli itinerari conducono il viaggiatore attraverso i luoghi di maggiore interesse paesaggistico, storico-artistico, culturale e gastronomico. Di ogni località sono rievocati i tempi del massimo splendore e narrati gli avvenimenti che l’hanno vista protagonista. Le «Meraviglie» dei più bei siti della Terra di Mezzo e delle altre parti di Arda vengono per altro illustrate anche grazie a dettagliate rappresentazioni cartografiche e ad accurati disegni «ricostruttivi».

Dopo aver valutato la lunghezza dell’itinerario prescelto e i tempi di percorrenza, essersi equipaggiato con comode scarpe, le necessarie provviste e un bastone (e naturalmente con questa Guida nello zaino), il lettore potrà così inoltrarsi – senza timore di smarrirsi – tra i sorprendenti e variopinti panorami dell’universo tolkieniano.

Come ha scritto Guy de Maupassant, «il viaggio è una specie di porta attraverso la quale si esce dalla realtà come per penetrare in una realtà inesplorata che sembra un sogno».

Roberto Fontana (Torino, 1956), laureato in Ingegneria nucleare, insegna Matematica e Fisica nelle scuole superiori. Appassionato di letteratura fantasy, si è dedicato all’approfondimento delle opere di J. R. R. Tolkien, studiando la geografia, i miti, gli usi e i costumi dei popoli della Terra di Mezzo. Ha collaborato alla traduzione di La trasmissione del pensiero e la numerazione degli Elfi di Tolkien (2008). Ha pubblicato, insieme a Mauro Ghibaudo, Essecenta: i nomi della Terra di Mezzo (2009). Esperto dei sistemi di scrittura elfici, tiene corsi di calligrafia in Tengwar, la scrittura degli Alti Elfi. Già moderatore del forum Granburrone.com, nel 2002 ha contribuito alla costituzione dell’Associazione Culturale Granburrone, di cui attualmente è presidente.

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l’indice
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5 Prefazione, Luisa Vassallo
9 Introduzione


GUIDA PER VIAGGIATORI NELLA TERRA DI MEZZO

PRIMA ERA
33 Aman
Meraviglie della Prima Era, 36
44 Itinerari turistici
Itinerario n. 1 - Da Valmar a Tol Eressëa, 44
Itinerario n. 2 - Da Eldamar all’Helcaraxë, 50
Itinerario n. 3 - Da Valmar a Mandos, 55
Itinerario n. 4 - Da Valmar a Fui, 56
Itinerario n. 5 - Da Valmar alle praterie di Yavanna, 58

59 Endor
Meraviglie della Prima Era, 61
85 Itinerari turistici
Itinerario 1 - La Grande Marcia, 85
Itinerario 2 - Da Menegroth al Thangorodrim e ritorno, 94
Itinerario 3 - Da Menegroth al Lago Mithrim, 101
Itinerario 4 - Lungo il fiume Sirion, 111
Itinerario 5 - Dalla Porta dei Noldor alla Baia di Balar, 115
Itinerario 6 - Da Menegroth a Lanthir Lamath, 122
Itinerario 7 - Da Neldoreth a Tarn-Aeluin e al Lago Helevorn, 127

SECONDA ERA
139 Númenor

153 Endor
Meraviglie della Seconda Era, 153
164 Itinerari turistici
Itinerario 1 - Escursione al Cornorosso, 164
Itinerario 2 - Da Khazad-dûm a Nîn-in-Eilph, 166

TERZA E QUARTA ERA
Meraviglie della Terza e Quarta Era, 203
229 Itinerari turistici
Itinerario n. 1 - Dal ponte sul Brandivino
a Gran Burrone, 229
Itinerario n. 2 - Da Finfratta a Fornost Erain, 240
Itinerario n. 3 - Da Gran Burrone a Pontelagolungo, 249
Itinerario n. 4 - Da Lórien alle foci dell’Anduin, 271
Itinerario n. 5 - Da Minas Tirith a Isengard, 286
Itinerario n. 6 - Da Minas Tirith al Nero Cancello attraverso Mordor, 311

329 Indice dei toponimi


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dal libro
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Dall’introduzione
Considerato quindi che i viaggi e le descrizioni paesaggistiche e architettoniche fanno già parte del Signore degli Anelli e degli altri libri, ci si può allora chiedere che bisogno ci fosse di scrivere una «guida turistica» del mondo di Tolkien… Ebbene, possiamo rispondere che, nelle opere del professore di Oxford, il paesaggio resta, per così dire, sullo sfondo, una specie di enorme palcoscenico sul quale si svolge la trama dell’epopea che egli ci narra: in primo piano ci sono gli eroi e le loro gesta, mentre il resto è in secondo piano, seppur magistralmente descritto.
Nella nostra Guida per viaggiatori nella Terra di Mezzo abbiamo invece voluto capovolgere questa situazione: siamo perciò partiti dalla descrizione dei luoghi di particolare interesse, ponendo speciale attenzione agli aspetti naturalistici, costruttivi, artistici, mentre le vicende che lì si sono svolte vengono viste in un ottica più lontana, eco d’un passato che ha permeato il suolo stesso di queste contrade. È cioè nostra intenzione condurre il lettore in un viaggio attraverso le varie regioni di Arda – il mondo di Tolkien – visitandone i punti più caratteristici, le più belle città, i panorami mozzafiato, i più bei edifici o monumenti, i luoghi dove si sono svolti importanti avvenimenti del passato; vogliamo portare il viaggiatore a navigare nei mari artici cosparsi di mortiferi ghiacci, oppure ad ammirare il tramonto attraverso il velo d’una cascata d’acqua, per poi finire la giornata – più o meno – comodamente seduto al tavolo di una famiglia hobbit a gustare la ricca e appetitosa cena, stando attento a non battere la testa contro il soffitto.
Il nostro viaggio alla scoperta della Terra di Mezzo non sarà però solo spaziale, ma anche temporale; nella sua lunga esistenza, il mondo di Tolkien ha subito, come d’altronde quello primario su cui viviamo, innumerevoli mutazioni, alcune delle quali anche cataclismiche. In particolare, l’autore stesso distingue tre ere principali – la quarta ha inizio col termine delle vicende narrate nel Signore degli Anelli – ed è proprio in queste tre epoche che la nostra Guida si suddivide. Per ogni era, verrà delineata la geografia generale caratteristica delle terre dello specifico periodo temporale, facendo anche uso di rappresentazioni cartografiche. Per la parte turistica vera e propria, passeremo poi a un esame dei suoi continenti, presentando due tipologie di elementi ricorrenti nelle varie descrizioni: le meraviglie di quell’era, e i percorsi turistici consigliati. Nelle prime, sono stati illustrati i più bei siti o della Terra di Mezzo e delle altre parti di Arda, o rovine di antiche città del passato, descritte com’erano nei tempi del loro massimo splendore, non tralasciando gli avvenimenti storici che le avevano viste protagoniste. Gli itinerari turistici ci condurranno invece di luogo in luogo, alla visita di foreste, vette, colli, fiumi, spiagge, praterie, città, porti, villaggi e ogni altra meta che possa avere un interesse per un viaggiatore che non tema di effettuare anche lunghi spostamenti, il più delle volte utilizzando il più antico mezzo di trasporto: le proprie gambe. Di tutti i percorsi verranno fornite le lunghezze e i tempi di percorrenza stimati; attenzione solo che alcune «passeggiate» possono durare anche diversi secoli…

Aman (dal capitolo 1)
Aman, «la Terra Beata», è il più occidentale di tutti i continenti di Arda, ed è separato dalla Terra di Mezzo dal Grande Mare, il Belegaer. La sua forma è pressappoco a mezzaluna, con la concavità rivolta verso est, ed è attraversata per tutta la sua interezza dalla catena montuosa delle Pelóri, che corre in senso longitudinale da nord a sud, a ridosso della costa occidentale. Nelle Pelóri vi sono le montagne più elevate del mondo, fra cui il monte Taniquetil, il più alto in assoluto; verso est le pendici sono molto ripide, e formano delle strette e aride lingue di spiaggia fra i monti e il mare, chiamate Araman al nord e Avathar al sud. I versanti occidentali scendono invece dolcemente verso le fertili pianure di Valinor, ricche di boschi, foreste, praterie, fiumi e laghi, fino alle coste occidentali di Aman, che si affacciano direttamente su Ekkaia, il grande Oceano Cerchiante, oltre al quale si ergono le Ilurambar, le Mura del Mondo. Si dice che i Pelóri siano stati innalzati dagli stessi Valar per difendersi da un eventuale attacco di Melkor, che però non avvenne mai in tale direzione. La catena è interrotta solo al centro, dove il passo del Calacirya mette in comunicazione Valinor con la Baia di Eldamar; si narra che tale varco venne aperto sempre dai Valar per permettere ai Teleri, che allora abitavano in Tol Eressëa, di ricevere la luce dei Due Alberi. Al centro del Calacirya si alza il verde colle di Túna.
Proprio davanti alla Baia di Eldamar, non lontano dalla costa, emerge l’isola di Tol Eressëa, l’Isola Solitaria. Dopo l’occultamento di Valinor, a ovest dell’Isola Solitaria vennero fondate le Isole Incantate, un arcipelago disposto a rete nei Mari Ombrosi a difesa di Valinor, carico di opacità e smarrimento. Non poche navi provenienti da est si persero fra le nebbie di questi mari o s’infransero sulle rocce emergenti dalle onde.
La parte meridionale di Aman è dominata dallo Hyarmentir, secondo in altezza solo al Taniquetil. Procedendo invece verso nord lungo la desolata Araman si arriva all’Helcaraxë, il Ghiaccio Stridente, lo stretto perennemente ghiacciato che divide Aman dalla Terra di Mezzo.
Aman è la terra dove i Valar hanno stabilito la loro residenza, dopo che la loro prima dimora, l’isola di Almaren che si trovava nel Grande Lago al centro di Endor, venne distrutta in seguito alla rovina generata dalla caduta delle Due Lampade a causa di Melkor. Qui le Potenze Angeliche hanno edificato Valmar, la Città dalle Molte Campane, dove sono situate le loro splendide e imponenti dimore, anche se parecchi di loro risiedono normalmente in altre parti di Valinor. Solo Ulmo vive abitualmente fuori Aman, negli abissi marini, perché i mari sono il suo elemento, ed egli si muove a suo piacere in tutte le acque profonde. In Valinor vivono anche i Maiar, gli spiriti angelici di grado inferiore, famigli dei Valar, che accudiscono e aiutano nel governo del mondo.
Dopo essersi risvegliati a Cuiviénen, e aver attraversato, alla fine della Grande Marcia, il Belegaer, anche gli elfi arrivarono in Aman. Prima i Vanyar e i Noldor, che eressero sulla verde collina di Túna la loro splendida città, Tirion; quindi i Teleri, che prima dimorarono per un po’ sull’isola di Tol Eressëa, e in seguito si stabilirono nella Baia di Eldamar a nord del Calacirya, dove fondarono il porto di Alqualondë. Nel nord di Valinor si erge la fortezza di Formenos, appartenente a Finwë e alla sua famiglia, dove il re dei Noldor trovò la morte per mano di Melkor. Sulle spiagge di Araman si trova infine il porto di Hanstovánen, sede della profezia di Mandos.
Nel profondo sud, fra scuri burroni all’ombra dello Hyarmentir, in mezzo a ragnatele di tenebra da lei stessa generate, si trovava la buia tana di Ungoliant, la mostruosità aracniforme, personificazione dell’ingordigia.

PERIODO CONSIGLIATO PER LA VISITA
Si ricorda che dopo la Seconda Era Aman venne posta dai Valar fuori dai cerchi del mondo, e risulta quindi impossibile per gli esseri umani raggiungerla: solo agli elfi è permesso arrivarci seguendo la «strada diritta». Inoltre, nell’A.V. 1495 Melkor e Ungoliant colpirono a morte i Due Alberi e rapirono i silmarilli, e quindi, oltre tale data, il turista non potrà più ammirare le principali attrazioni turistiche del continente. D’altro canto, gli Alberi stessi furono generati da Yavanna nell’A.V. 1 (3501 anni dopo l’inizio dei giorni), mentre i Vanyar e i Noldor arrivarono nella Terra Beata nell’A.V. 1133, e infine Fëanor foggiò i silmarilli nell’A.V. 1449. Il periodo maggiormente consigliato per una visita ad Aman è perciò fra gli A.V. 1449 e 1495, durante quello che viene definito «meriggio di Arda», il momento cioè di massimo splendore e felicità di Valinor. Solo per chi desiderasse visitare Avallónë in Tol Eressëa è consigliata la visita nella Seconda Era, in quanto tale città verrà fondata, dopo la Guerra d’Ira, dagli elfi di ritorno in Aman con il perdono di Manwë.


Meraviglie della Prima Era

VALMAR DALLE MOLTE CAMPANE

Luoghi di particolar interesse
All’interno delle mura: casa di Tulkas, aule di Oromë, dimora di Ossë.
All’esterno delle mura: corte di Aulë, Máhanaxar, Ezellohar, i Due Alberi.

La città di Valmar venne fondata dai Valar nell’A.V. 3500, dopo essere arrivati in Aman e avere innalzato le difese contro Melkor. Capitale di Valinor, è situata nella sua parte centrale, ed è cinta da una cerchia di mura. La città è ricca di importanti e splendide costruzioni e attrazioni naturali, sia all’interno che all’esterno delle sue mura, mentre altre strutture sono da considerarsi decisamente distinte dalla città e verranno descritte nei prossimi itinerari.

All’interno delle mura:
Casa di Tulkas
Nel centro di Valmar si può visitare la casa del Vala Tulkas, detto anche Poldorëa, il Vigoroso, o Astaldo, il Valoroso: è un edificio a più piani, forse il più imponente di Valmar, che si snoda attorno a una grande corte dove si svolgono tornei e altre prove di forza e di abilità. I pilastri dell’ampio porticato sono in rame, mentre nel cielo svetta una torre in bronzo. Talvolta, in questa residenza è possibile vedere Nessa, la sposa di Tulkas, mentre offre ai contendenti vino dolcissimo e altre bevande rinfrescanti, anche se di norma questa Valië preferisce vivere nei boschi.

Aule di Oromë
La dimora del Vala Oromë è ampia e bassa; pavimento e muri sono coperti di pellicce e altre pelli pregiate in gran quantità, e alle pareti fanno bella mostra di sé lance, coltelli e altre armi. Ogni stanza è costruita intorno a un albero vivo, con i trofei di caccia appesi ai suoi tronchi. Oromë ama festeggiare sovente, con la sua gente vestita d’oro e marrone, mentre la sua sposa Vána predilige invece ritirarsi nel suo quieto e splendido giardino, cinto da una siepe di biancospino sempre fiorito. I fiori che preferisce sono le rose, che formano la parete dell’angolo a lei più caro; nel centro di questo paradiso, Aulë aveva collocato una fontana che si dice sprizzasse, al tempo degli Alberi, il fulgore liquido del dorato Laurelin. Qui è sempre primavera, e sempre si ode il canto degli uccelli, in special modo allodole, mentre Vána cura le sue rose fra ronzanti api. È anche chiamata Tuivána, la Primavera, oppure Tári Laisi, la signora della vita.
In realtà, Oromë vive poco in questa casa, poiché possiede un vasto territorio ai piedi dei monti di Valinor (infra), ricco di animali di ogni specie, e inoltre ama cacciare – è il più grande di tutti i cacciatori – nei boschi e nelle foreste ancora buie della Terra di Mezzo.

Dimora di Ossë
Pur essendo un Maia vassallo di Ulmo, la sua signoria sui mari interni fa sì che Ossë possieda una dimora temporanea in Valmar, per ospitarlo quando egli e la sua sposa Uinen debbono partecipare ai conclavi delle Potenze. La grande casa è disseminata di perle raccolte dagli Oarni, gli spiriti del mare. Il pavimento è d’acqua marina, mentre sulle pareti luccicano arazzi che paiono coperti da squame di pesci, e la spuma del mare copre tutto come un tetto bianco e azzurro.

Altre cose da vedere
Abitazione temporanea di Salmar, artefice degli Ulumúri, i grandi corni di Ulmo; qui si può talvolta udire il Maia che suona le sue arpe e le sue lire.

Case cittadine. Tutte le case della città sono splendide e riccamente fornite; nella loro costruzione le pietre sono state legate con sapienti magie e sono stati usati materiali preziosi in gran quantità: ovunque si possono ammirare tetti d’oro, pavimenti d’argento e porte di lucido bronzo.

Cancelli Dorati. Opera di Aulë, questi cancelli d’oro massiccio costituiscono la porta occidentale della città, da cui si può accedere alle altre strutture esterne, quali l’Anello della Sorte e il Verde Tumulo, su cui un tempo svettavano i Due Alberi di Valinor.


All’esterno delle mura:
Corte di Aulë
Poco fuori dalle mura di Valmar, al confine con la valle aperta, tra i campi innevati si può ammirare la dimora di Aulë, consistente in un’ampia corte, ricca di magiche e finissime tele: alcune sono intessute con la pura luce del dorato Laurelin o di quella più chiara di Silpion, spruzzate qua e là di stelle, altre ottenute da sottilissimi fili di argento, oro, ferro e bronzo, impalpabili come ragnatele. Su di esse sono raffigurate le visioni scaturite dalla Musica degli Ainur.
Adiacente a questa dimora si trova il laboratorio di Aulë, dove egli concepisce e forgia le sue invenzioni, fra le quali la più rinomata è stata la creazione dei sette padri dei nani e delle loro sei spose, a cui lo stesso Eru donò lo spirito vitale.
Al centro della corte si apre un laghetto azzurro, e tutt’intorno vi è una grande abbondanza di alberi di ogni tipo, dai cui rami cadono a terra succosi e dolcissimi frutti, che le ancelle di Yavanna Palúrien raccolgono per la mensa della loro signora e del suo sposo.

Máhanaxar
Subito al di fuori dei Cancelli Dorati si apre il Máhanaxar, l’Anello della Sorte. È costituito da una serie di troni, disposti a cerchio, utilizzati dai Valar quando vengono convocati in concilio da Manwë, a cui l’Unico ha delegato di reggere le sorti di Arda in Suo nome. Qui vengono discusse e deliberate le cause di una certa importanza, e sono anche emanati i giudizi più rilevanti. Fra questi, i più famosi sono stati la condanna di Melkor, e in seguito il suo perdono e la susseguente liberazione, e l’esilio comminato a Fëanor per aver alzato la spada contro il fratello; sempre a Fëanor fu chiesto dai Valar di donare spontaneamente i silmarilli a Yavanna, per tentare di rivitalizzare gli Alberi, e qui egli formulò il suo rifiuto. In questo anello, il Concilio dei Santi lanciò la sua maledizione contro Fëanor e i sui figli per il loro giuramento sacrilego e il fratricidio di Alqualondë. E infine, nel Máhanaxar venne ascoltata la supplica di Eärendil, affinché le Potenze dell’Ovest intervenissero direttamente nella Terra di Mezzo per porre termine al regno di terrore di Melkor.

Ezellohar - i Due Alberi
L’Ezellohar o Corollairë, il Verde Tumulo, è un piccolo colle coperto di soffice erba verde, situato poco a est del Máhanaxar. Sulla sua cima Yavanna Kementári, assisa sul tappeto erboso, al cospetto degli altri Valar, consacrò il terreno levando canti di magia e di potenza, mentre Nienna lo irrorava con le sue copiose lacrime: infine, dal tumulo si levarono due snelli virgulti, che crebbero alti e rigogliosi al cantico di Palúrien.
Il primo a fiorire fu Telperion, detto anche Silpion l’Argentato, e ancora Ninquelótë Biancofiore, e le sue foglie erano verde scuro nel lato superiore, ma di color argento al di sotto; era maschio, e ricco di piccoli fiori che stillavano argentea rugiada. L’altro era invece femmina e aveva nome Laurelin il Canto d’Oro, e Malinalda l’Albero d’Oro, o Culúrien il Dorato, e i suoi rami erano ricchi di foglie di un verde fresco e tenero, bordate d’oro fiammante; i suoi piccoli fiori arcuati emanavano luce splendente e forte calore. La maggior parte della rugiada argentea di Telperion e della pioggia dorata di Laurelin si disperdeva nell’aria o veniva assorbita dal terreno circostante, una parte invece era raccolta in due grandi tinozze dette Kullulin e Silindrin, da cui Varda attinse per cospargere di stelle la volta celeste.
Gli alberi illuminavano tutta la piana di Valinor, compresa la città di Tirion su Túna, e passando per il Calacirya anche la Baia di Eldamar e l’isola di Tol Eressëa. Solo le tristi spiagge di Araman e di Avathar rimanevano buie e senza calore, perché le alte cime dei Pelóri bloccavano la luce dei Due Alberi e gettavano cupe ombre sulle strisce di terra lungo il mare.
La più grande tragedia di Valmar e, possiamo dire, di tutta Arda, avvenne nell’A.V. 1495, quando Melkor, con l’aiuto del ragno Ungoliant, giungendo di nascosto in Valmar in un giorno di festeggiamenti, uccise con la sua nera lancia i due alberi, mentre la tenebrosa aracnide ne succhiava tutta la linfa vitale, avvelenandoli fin nelle più profonde radici; infine, non ancora sazia, svuotò anche i due calderoni ripieni della loro rugiada.
La tremenda oscurità che ne seguì fu un duro colpo per tutti gli abitanti di Aman, e il dolore e il terrore provocati da questo sacrilegio fu tale da lasciare un segno sugli stessi Valar.
In seguito, Yavanna e Nienna cercarono inutilmente di guarire i Due Alberi e riportarli alla vita, ma l’unica cosa che riuscirono a ottenere fu di far sbocciare un ultimo grande fiore d’argento da Telperion, mentre Laurelin produsse un frutto fiammeggiante d’oro, prima d’avvizzire definitivamente. Fiore e frutto furono santificati da Manwë e posti da Aulë in due vascelli, che furono quindi inviati nei cieli lungo i loro cammini. E il fiore d’argento divenne così Isil il Chiarore, ovvero la Luna, Rána la Vagabonda, mentre il frutto d’oro fu Anar, il Sole, detto anche Vása, il Cuore di Fuoco. Tilion l’arciere si mise alla guida del vascello della Luna, mentre Arien, la Fanciulla di Fuoco, si offrì per guidare il Sole. Si narra che da allora Tilion, che già segretamente amava la ragazza, cerchi di seguire l’amata nel suo corso celeste, ma non che riesca mai a raggiungerla: quelle poche volte che riesce ad avvicinarsi ne rimane tutto bruciato, così che la sua superficie è coperta da macchie.
Il dramma dell’uccisione dei Due Alberi e la successiva generazione del Sole e della Luna sono cantati nell’Aldudénië, il Lamento per i Due Alberi, composto dall’elfo Elemmírë, e noto a tutti gli elfi sia di Aman che della Terra di Mezzo.

lunedì 21 dicembre 2009

La falce spezzata. Morte e Immortalità in Tolkien.

Nella collana dell’editore Marietti “Tolkien e dintorni” spicca la pubblicazione recentissima de “La falce spezzata. Morte e Immortalità in Tolkien” frutto del lavoro di un gruppo di studio coordinato da Claudio Testi e Roberto Arduini che raccoglie saggi sull’argomento redatti da studiosi, saggisti, appassionati e divulgatori “tolkieniani” tra i migliori nel nostro paese.

L’argomento, che Tolkien definì nel suo epistolario come il vero motore della propria opera, viene affrontato secondo varie modalità, piste interpretative e approcci critici, dall’analisi teologica a quella più squisitamente letteraria fino a vere e proprie digressioni erudite e appassionate all’interno dello stesso mondo della terra di mezzo come il diverso rapporto con la morte per elfi e uomini. Quello che colpisce e maggiormente stimola il lettore è la “verticalità” della maggior parte dei testi che non si accontentano di inanellare le consuete e trite rivendicazioni di primazia tolkieniana nel campo del fantasy (non ce ne è più bisogno oramai) né di assoldare il profesore di Oxford a questa o quella parte politica in campo.

Altri dettagli in questa pagina. Qui di seguito, invece, l’indice dell’opera:

Premessa di Roberto Arduini e Claudio A. Testi VII
Introduzione di Carlo M. Bajetta XI
Lista delle abbreviazioni usate nel testo XVII

- Claudio Antonio Testi
Il Legendarium tolkieniano come meditatio mortis
- Lorenzo Gammarelli
Ai confini del Reame Periglioso: morte e immortalità nelle opere brevi di Tolkien
- Alberto Ladavas
L’errato cammino del sub-creatore: dalla Caduta alla Macchina rifuggendo la Morte
- Simone Bonechi
“Nei tumuli di Mundburg”: morte, guerra e memoria
nella Terra di Mezzo
- Franco Manni
Elogio della Finitezza. Antropologia, escatologia e filosofia della storia in Tolkien
- Andrea Monda
Morte, immortalità e le loro scappatoie: memoria e longevità
- Roberto Arduini
Tolkien, la morte e il tempo: la fiaba incastonata nel quadro
- Giampaolo Canzonieri
L’invidia sbagliata. Analogie e contrapposizioni tra Elfi e Uomini sul tema del dolore
- Claudio Antonio Testi
Logica e teologia nella tanatologia tolkieniana
- Alberto Quagliaroli
Immortalità elfica come esperimento narrativo-letterario

Fonte: La Compagnia del Libro

venerdì 9 gennaio 2009

La Saga di Sigurd e Gudrún, un inedito di J.R.R. Tolkien

Tolkien Library avvisa che entro il prossimo maggio 2009 HarpeCollins darà alle stampe l’inedito The Legend of Sigurd and Gudrún. A quanto pare nel periodo 1920-1930 J.R.R Tolkien lavorò a una sua versione di un frammento della Völsunga saga. Come tutti i volumi pubblicati postumi anche questo è curato e introdotto dal figlio dell’autore, Christopher Tolkien.

Fonte: Eldamar.it

venerdì 24 ottobre 2008

Tradotto in Italiano un nuovo Saggio di Tolkien

Per i tipi di Marietti, nella collana Tolkien e dintorni, è imminente l'uscita di un nuovo titolo, peraltro preannunciato da Edoardo Rialti nella prefazione a Narnia e oltre: si tratta di La trasmissione del pensiero e la numerazione degli Elfi.

Fonte: GranBurrone.com

venerdì 21 marzo 2008

Un nuovo record per la prima edizione dello Hobbit

La Queens of Hobbit, la copia della prima edizione di The Hobbit è andata all’asta il 19 marzo. Il prezzo battuto, che stabilisce un nuovo record mondiale per questo titolo di J.R.R. Tolkien, è stato di ben 60.000 sterline (76.500 euro).
I dettagli della notizia li trovate qui.

Fonte: Eldamar

sabato 19 gennaio 2008

Il Kalevala a Roma (oggi)

Presentazione a cura ArsT al caffé letterario Aquisgrana.
Sito ufficiale: www.aquisgrana.org/

giovedì 17 gennaio 2008

Versione Alto-elfica dell'Apocalisse di San Giovanni

Da Ardalambion è possibile scaricare documenti e trovare informazioni su tutte le lingue di Arda, il mondo immaginario di J.R.R. Tolkien.

Di particolare rilievo ora si può scaricare una traduzione Neo-Quenya dell'intera Apocalisse di San Giovanni.

n.b.: l'Apocalisse di Giovanni, comunemente conosciuta come Apocalisse o Rivelazione o Libro della Rivelazione (da Αποκάλυψις, apokalupsis, termine greco che significa "rivelazione"), è l'ultimo libro ed il solo profetico del Nuovo Testamento. Leggi il resto su Wikipedia.

Prime edizioni assolute in vendita su eBay

Eldamar fa notare alcune "prime edizioni assolute in vendita su eBay", da parte di un signore di Londra.

Vengono segnalati questi oggetti:
- una copia in ottime condizioni (delle sole 1500 esistenti) della prima edizione assoluta di The Hobbit (1937);
- la prima edizione assoluta di The Lord of the Rings (1954/1955, tre volumi);
- una copia in volume unico dello stesso titolo (1972) firmata dall’autore e accompagnata da una lettera scritta di suo pugno.

I costi degli oggetti, come potete notare, sono molto elevati.

martedì 15 gennaio 2008

Una collana su Tolkien scrittore. Finalmente

Da Marietti, una serie di saggi, autorevolissimi e prestigiosi, sull'opera dell'artefice della Terra di Mezzo. E non solo.

Interessante articolo pubblicato da La Compagnia del Libro su una serie di libri dedicati a Tolkien. Potete leggere l'articolo cliccando qui.

La Compagnia del Libro: lo speciale su Tolkien

Ecco il video dello "Speciale su Tolkien" del programma La Compagnia del Libro, andato in onda il 7 novembre 2007 su Sat2000. Ecco i dettagli dello speciale.

lunedì 7 gennaio 2008

Zoe e i Figli di Hurin

Si parla dell'ultimo libro di Tolkien nella trasmissione radiofonica di Radio Popolare

A Zoe, trasmissione radiofonica in onda ogni giorno dalle 11.30 alle 12.30 su Radio Popolare, gli ascoltatori hanno la possibilità di sentire in diretta artisti, attori, fotografi, musicisti, scrittori, cuochi, architetti e registi che raccontano il loro lavoro e si confrontano su alcuni temi sempre aperti.

Il quotidiano di proposte culturali è curato da Mauro Gervasini, Marina Petrillo e Ira Rubini.

Nella puntata di lunedì 7 gennaio, nella sezione libri, si parlerà di fantasy con I Figli di Hurin, l'ultima pubblicazione di Bompiani firmata da Christopher Tolkien che raccoglie e completa la vicenda della travagliata vita di Turin.

Nel corso della trasmizzione interverrà Franco Clun, responsabile di FantasyMagazine.it.

Maggiori informazioni sono disponibili su www.radiopopolare.it/zoe.

Fonte: FantasyMagazine.it

giovedì 13 dicembre 2007

La musica dei Lingalad - Da Tolkien ai Segreti della Natura

Il mondo fantasy dei Lingalad in un volume a cura di Donato Zoppo

J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, personaggi indimenticabili come Frodo, Gandalf, Aragorn. Lo spirito della natura, la libertà e la musica come parte di un sistema di perfezione e armonia. È da qui che parte il mondo dei Lingalad. La loro musica riecheggia antichi bardi che narrano di foreste incantate, elfi, spiriti dei boschi e percorsi sotto le stelle. Assistere ad un loro concerto è come entrare in un’altra vita, in cui la musica non è passatempo ma suono rivelatore, fatto di esperienza e saggezza, una musica che è allegoria di un mondo nascosto, celato agli occhi dei più affinché resti protetto.

Nati a Bergamo nel 1999, i Lingalad sono un quartetto il cui nome in lingua elfica significa Il Canto degli Alberi. Da Voci dalla Terra di Mezzo al DVD I Sentieri di Lingalad, il gruppo ha seguito il percorso di una musica acustica, vicina all’indole progressive-folk, che narrasse antiche gesta, che raccontasse le grandi allegorie della natura e i riferimenti letterari dell’opera tolkieniana.

Raccontare l’attività dei Lingalad vuol dire narrare di quattro dischi e un DVD, del romanzo I Boschi della Luna, di centinaia di concerti in Italia e all’estero, di un crescente interesse dei mass-media, di una fama internazionale e di collaborazioni prestigiose: tutto questo è accaduto con naturalezza, con la forza antica ma sempre efficace del passaparola, con una proposta musicale e artistica comunicativa e sincera. Raccontare i Lingalad significa parlare di quattro ragazzi che incantano platee e ascoltatori, ma che hanno avuto il coraggio di affrancarsi dalle origini tolkieniane per esprimersi liberamente con un linguaggio ancora fresco e affascinante. Il libro firmato da Donato Zoppo è arricchito dalle testimonianze del gruppo, ma anche di giornalisti come Matteo Speroni (Corriere della Sera), Elena Porcelli (Panorama), Loris Furlan (Il Mucchio), addetti ai lavori di area tolkieniana (Gianluca Comastri, Paolo Gulisano, Amy H. Sturgis etc.) e nomi celebri legati al film di Peter Jackson (Craig Parker, John Howe, Bruce Hopkins etc.).

Il volume, edito da Bastogi, si compone di 211 pagine a colori, più di 100 fotografie, e contiene in allegato un imperdibile cd antologico dei Lingalad con tre brani inediti.

“La musica dei Lingalad assomiglia alla musica che potrebbe creare una foresta, o il sole crescente o una tempesta in avvicinamento, se solo potessimo udirla. È una musica che non racconta soltanto storie, ma evoca quei mondi del pensiero che creano mito e leggenda. Le parole corrette per descriverla non sono legate al suono, bensì alla vista: luci e ombre, aurora, brume e pioggia”
(John Howe, vincitore del Premio Oscar per la miglior scenografia con il film "Il Signore degli Anelli" di Peter Jackson) [dalla quarta di copertina del libro]

Il volume si può acquistare nelle librerie o per corrispondenza, direttamente sul sito dei Lingalad: www.lingalad.it. Il prezzo è di 18 euro.

L'autore: DONATO ZOPPO (Salerno, 1975): giornalista e divulgatore di rock progressivo, jazz e musica di confine, scrive per testate come Wonderous Stories, Le Vie Della Musica e L’Idea. È tra i fondatori del popolare web-magazine MovimentiProg, è responsabile musica del free-magazine romano Metromorfosi. È autore di Premiata Forneria Marconi 1971-2006: 35 anni di rock immaginifico (Editori Riuniti 2006), ha partecipato a Racconti a 33 giri (2003) e 100 dischi ideali per capire il rock curato da Ezio Guaitamacchi (Editori Riuniti 2007). Scrive racconti zen come Stop Over Bombay (secondo al Premio Freequency — MEI 2005), coordina il progetto TranSonanze, collabora con Vocidentro Films e Malaavia Carovana Eterea, dirige l’ufficio stampa Synpress 44.

Fonte: FantasyMagazine

mercoledì 12 dicembre 2007

The Silmarillion - 30 Years On (Walking Tree Publishers, 2007)

Walking Tree Publishers ha da poco presentato The Silmarillion - 30 Years On: una raccolta di saggi accademici che celebra i trent’anni dalla prima pubblicazione del Silmarillion, avvenuta nel 1977.


Sei articoli che offrono l’opportunità di saperne di più sul primo vero libro postumo di J.R.R. Tolkien, sulla mitologia e sulle radici storiche che costituiscono le fondamenta imprescindibili delle vicende narrate ne Il Signore degli Anelli. Gli articoli contenuti in questo volume tentano di tracciare una panoramica esauriente su alcuni degli approcci critici che si sono radicati in questi anni: mitopoiesi, teologia, l’influsso dei miti nordici, l’analisi dei metodi usati nella creazione del testo.

Jason Fisher pubblica in anteprima l’indice del libro rivelando così i nomi degli autori, molti dei quali ben conosciuti nel panorama internazionale, e i titoli dei loro interventi:

* Allan Turner, Preface
* Rhona Beare, A Mythology for England
* Michael Drout, Reflections on Thirty Years of Reading The Silmarillion
* Anna Slack, Moving Mandos: The Dynamics of Subcreation in ‘Of Beren and Lúthien’
* Michaël Devaux, The Origins of the Ainulindalë: The Present State of Research
* Jason Fisher, From Mythopoeia to Mythography: Tolkien, Lönnrot, and Jerome
* Nils Ivar Agøy, Viewpoints, Audiences, and Lost Texts in The Silmarillion

Con l’unica eccezione del saggio di Rhona Beare, il cui testo è una riedizione rivista e aggiornata di una sua introduzione al Silmarillion ormai fuori stampa, si tratta di testi mai pubblicati prima.

Fonte: Eldamar

sabato 8 dicembre 2007

«Il Mito e la Grazia» alla Biblioteca di Gorgonzola

Martedì 11 dicembre 2007 alle ore 21.00 Paolo Gulisano presenterà presso la biblioteca comunale di Gorgonzola la nuova edizione del suo libro "Tolkien. Il mito e la grazia".

L'evento è patrocinato dall'Assessorato alla Cultura e avrà luogo presso l'auditorium di via Montenero, 30.

Rilettura dei temi cristiani nell’opera di J.R.R.Tolkien, in una edizione ampliata rispetto alla prima.
L’elemento religioso nasce dal desiderio di comunicare la Verità attraverso simboli e visioni. Il volume presenta al lettore un’esauriente biografia di Tolkien e fornisce un aiuto alla comprensione del mondo simbolico da lui creato. Il nuovo capitolo riguarda l’inedito di Tolkien, dal titolo I figli di Húrin.

Ecco i dettagli del libro:

Autore: Paolo Gulisano
Titolo: Tolkien: il mito e la grazia
Collana: Incursioni
Pagine: 224
Prezzo: euro 15,00
ISBN: 978-88-514-0497-0


Fonte: Eldalië.it

mercoledì 5 dicembre 2007

Il Signore degli Anelli in vetrina

Per chi non conosce il funzionamento di Wikipedia, l'Enciclopedia libera, un titolo come questo potrà parere oscuro...
E allora, che significa che Il Signore degli Anelli è entrato in vetrina? Semplice: significa che la voce enciclopedica dedicata al capolavoro del professore di Oxford è stata giudicata come una voce di qualità, delle migliori prodotte dall'enciclopedia online.
Dopo lunghi dibattiti e un lavoro di rifinitura durato mesi, il 19 novembre la comunità ha votato a larghissima maggioranza la promozione dell'articolo. Chiunque ora volesse informazioni dettagliate e complete sul romanzo, esperto o non esperto, potrà trovarle sull'enciclopedia più consultata.
Un bel risultato del Progetto Tolkien.
La voce, lunga e anche ben illustrata (nonostante le grandi difficoltà incontrate sotto questo riguardo dai redattori per la scarsa reperibilità di immagini non protette da diritto d'autore), si presenta con un indice lunghissimo: si comincia da una presentazione di tutti gli aspetti che stanno alla base del romanzo: "Linguaggio e mitopoiesi", cioè la straordinaria fecondità di Tolkien per quel che riguarda l'invenzione di lingue e mitologie, la stesura e le fonti del romanzo, la pubblicazione; segue un sunto della trama, che si può trovare più dettagliata nelle voci dedicate ai singoli libri, una presentazione dei commenti della critica e delle numerose trasposizioni (al cinema, alla radio, a teatro, e anche per quel che riguarda giochi di ruolo e videogiochi), senza dimenticare uno spazio dedicato all'analisi dei temi principali e all'influsso che il romanzo ha esercitato nella letteratura, nella musica e in altri campi. La voce si conclude con una nutrita bibliografia cartacea e telematica.

Fonte: Gruppo Kelvar

lunedì 3 dicembre 2007

Arriva in libreria "I Figli di Hurin" edizione Deluxe

E' in vendita l’edizione Deluxe de I Figli di Hurin.

La copertina si allinea a quelle delle edizioni di lusso degli altri titoli di Tolkien.
Non dovrebbero esserci novità per quanto riguarda testo e illustrazioni, che rimarranno quelle già viste nell’edizione rilegata uscita proprio un mese fa.

Secondo Bompiani tuttavia la nuova veste editoriale di gran pregio dovrebbe garantirne l’adeguato risalto, poichè “solo in formato più grande le splendide illustrazioni di Alan Lee si impongono in tutta la loro bellezza antica”.

Ecco i dettagli di questa edizione:

PREZZO: euro 30,00
PAGINE: 336
CODICE ISBN: 45259975
EDITORE: Bompiani
COLLANA: BOMPIANI - LETTERARIA STRANIERA
LINEA EDITORIALE: BOMPIANI NARRATIVA STRANIERA

Fonte: Eldamar

lunedì 19 novembre 2007

Altre news su: "The Children of Hurin" Signed & Limited Edition

Tolkien Library ha chiesto chiarimenti ad HarperCollins.

A quanto pare nell'edizione per collezionisti di The Children of Hurin non ci saranno nuove illustrazioni.

La mappa è quella disegnata da Christopher Tolkien e le pagine stesse sono quelle stampate a suo tempo per la Deluxe Edition, tenute da parte in previsione di questa edizione per collezionisti.

Fonte: Eldamar