lunedì 31 maggio 2010

Guillermo del Toro abbandona la regia de Lo Hobbit!

La notizia peggiore e più triste che potessi leggere in questo inizio di settimana: Guillermo del Toro ha annunciato ufficialmente di lasciare la regia de Lo Hobbit, cui tuttavia continuerà a lavorare in qualità di co-sceneggiatore.

Ecco cosa ha scritto lui stesso a TheOneRing.net:

Alla luce dei prolungati ritardi nel decidere quando dare inizio alle riprese dello Hobbit, sono costretto a prendere la decisione più difficile della mia vita. Dopo quasi due anni passati a vivere, respirare e progettare un mondo ricco come quello della Terra di Mezzo di Tolkien, devo, con profondo disappunto, abbandonare la regia di questi due meravigliosi film. Sono grato a Peter, Fran e Philippa Boyens, la New Line e la Warner Brothers e tutta la mia troupe in Nuova Zelanda. Ho avuto il privilegio di lavorare in uno dei paesi più grandiosi della Terra, con alcune delle migliori persone mai incontrate nella nostra arte, e la mia vita sarà diversa per sempre. Le benedizioni sono state numerose, ma le pressioni crescenti e i conflitti con altri progetti già programmati hanno sommerso il tempo originariamente previsto per il film. Come regista e co-sceneggiatore, auguro alla produzione la migliore fortuna, e sarò il primo in fila a vedere il film concluso. Rimango un alleato dei suoi realizzatori attuali e futuri, e supporterò totalmente una transizione dolce verso un nuovo regista.

Questo il commento del produttore esecutivo Peter Jackson, che per due anni ha scritto le due sceneggiature del film assieme a del Toro, a Fran Walsh e Philippa Boyens, e ne ha supervisionato la realizzazione:

Siamo molto tristi di vedere Guillermo andarsene, ma ci ha tenuti completamente informati e capiamo come il prolungarsi dei tempi di sviluppo di questi due film - a causa di ragioni al di là del controllo di chiunque - abbia compromesso il suo impegno nella realizzazione di altri progetti a lungo termine. Alla fine, Guillermo non era in grado di dedicare sei anni della sua vita a realizzare esclusivamente questi film in Nuova Zelanda, quando il suo impegno programmato era di tre anni. Guillermo è una delle menti creative più notevoli che abbia mai incontrato, ed è stata una gioia lavorare con lui. La visione di Guillermo è incastonata all'interno delle sceneggiature e dei progetti di questi due film, che hanno avuto la fortuna di essere stati benedetti da suo DNA creativo.

Guillermo sta co-sceneggiando Lo Hobbit con Philippa Boyens, Fran Walch e me stesso, e fortunatamente la nostra collaborazione dal punto di vista della sceneggiatura durerà ancora diversi mesi, finché gli script non saranno perfetti e rifiniti per le riprese. La New Line e la Warner Bros si riuniranno con noi questa settimana per assicurare una transizione priva di conseguenze nel momento in cui avremo trovato un nuovo regista. Non ci aspettiamo alcun ritardo o problema nell'attuale lavoro di pre-produzione dei film.

Fonti: BadTaste.it, Hobbit Film.

sabato 29 maggio 2010

Guillermo del Toro commenta i ritardi de Lo Hobbit

Come riporta Hobbit Film, il regista Guillermo del Toro ha commentato per telefono, durante la presentazione alla stampa di Splice, l’attuale stato della produzione de Lo Hobbit:

Non possiamo dire che inizieremo in una data fissata fintanto che la situazione finanziaria della MGM rimarrà irrisolta, possiedono infatti una considerevole porzione dei diritti di produzione del film.

E’ impossibile prendere una decisione unilaterale e dare il via libera, per procedere con le riprese. Crediamo davvero che avremo una data precisa solo quando la situazione della MGM si sarà risolta – sia che la MGM rimanga in vita così com’è, o che riceva il supporto di qualche investitore, o che venda i diritti.

Ci siamo ritrovati nel bel mezzo di negoziati veramente complessi. Sono due anni che lavoro a questo progetto. Le creature sono tutte progettate, assieme ai set, alle scenografie e ai costumi. Abbiamo realizzato gli animatic e abbiamo pianificato le sequenze d’azione, e siamo davvero, davvero pronti per quando il film riceverà il via libera. Non sapremo nulla finché la situazione della MGM non sarà risolta.

Del Toro ha anche commentato la possibilità che il film venga girato in 3D:

Abbiamo discusso una sola volta del 3D. Il budget, il programma delle riprese, il costo del film, il numero di giorni delle riprese e tutto quanto sono stati calcolati senza pensare al 3D. C’è la possibilità che venga girato in 3D? Attualmente non è stato pianificato.

giovedì 27 maggio 2010

Via libera a Lo Hobbit: l’annuncio a breve?

Oggi MarketSaw, autorevole sito dedicato al 3D che in passato ha rivelato più volte scoop legati al 3D, segnala che Lo Hobbit ha ricevuto finalmente il via libera, e che presto la cosa verrà annunciata ufficialmente. Gli aspetti sul 3D sono stati già definiti: l’unica cosa da decidere è se girarlo davvero in 3D o meno.

Attendiamo i prossimi giorni per conferme o smentite...

lunedì 24 maggio 2010

Shippey: La filologica provvidenza di Tolkien

Di Tom Shippey (trad. di Saverio Simonelli).

Nel Signore degli Anelli Tolkien non usa mai la parola Provvidenza, mentre usa molte volte il termine “fato” e altrettante volte “caso”. Così, all’apparenza Tolkien sembrerebbe più consapevole del fato o del caso che della provvidenza. Ma le cose non stanno certo così. Inizierò il mio ragionamento segnalando alcuni passi in cui Tolkien formula dei dubbi, o fa sì che ne esprimano i suoi personaggi, proprio sull’esistenza del caso. Gandalf, per citarne uno, parlando con Frodo e Gimli dopo la conclusione della guerra dell’Anello, dice che è possibile definire triste la morte di Dain, re dei Nani: “Eppure le cose sarebbero potute andare in maniera assai diversa e di gran lunga peggiore. Ma questo non è avvenuto perché una sera a Brea sul far della primavera ho incontrato Thorin Scudodiquercia: un incontro casuale, come si dice nella Terra di Mezzo.”

Ciò implica che al di fuori della Terra di mezzo, cioè nelle Terre Imperiture, l’incontro non sarebbe stato considerato affatto come qualcosa di casuale. E quest’idea trapela diverse altre volte. Tom Bombadil, ad esempio, così si esprime a proposito del salvataggio degli hobbit dalle grinfie dell’Uomo-Salice “fu il caso a condurmi lì, se caso è il suo nome”. Ancora una volta l’implicazione è che il “caso” sia meramente una parola, e una parola fuorviante.

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Sean Astin parla di Samwise Gamgee e de Lo Hobbit

Uscirà presto sul mercato The Lord of the Rings: Aragorn's Quest, ultimo titolo videoludico ispirato alle opere di J.R.R. Tolkien e ai film di Peter Jackson.

Nel gioco — sviluppato per Playstation3, Playstation 2, PlayStation Portable e Nintendo Wii e DS — ritroveremo Sean Astin e il suo Samwise Gamgee, veste di anfitrione e narratore delle avventure di Aragorn Re di Gondor e di Arnor.

Il gioco "è su ciò che succede dopo Il Signore degli Anelli." Ha spiegato l'attore. "L'inizio è ambientato a Hobbiville, Sam ha i suoi bambini e tanti altri bambini intono a sé e racconta delle storie. Quando Sam inizia a raccontare, il gioco ha inizio e il giocatore è Aragorn."

L'attore ha dichiarato che è stato divertente tornare a recitare quella parte e questo ha dato la possibilità ai giornalisti intervenuti alla presentazione del suo ultimo show della Disney di chiedergli conto delle voci secondo le quali gli sceneggiatori Peter Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens e il regista Guillermo del Toro avrebbero intenzione di aggiungere a Lo Hobbit alcune scene per i personaggi della trilogia de Il Signore degli Anelli:

"Sarebbe divertente. Perché no? Tornare in Nuova Zelanda e infilare i piedi pelosi degli hobbit? Troppo divertente. Il personaggio di Sam, secondo me, è uno dei può grandi personaggi della letteratura di tutti i tempi, ma è strano pensare che lo possano inserire una storia diversa dalla sua. Certo, se a farlo saranno Peter e Fran potrebbe avere anche senso."

Fonte: FantasyMagazine

sabato 22 maggio 2010

Billy Bailey e Caroline Grace-Cassidy hanno fatto il provino per lo Lo Hobbit

Caroline Grace-CassidyTheOneRing.net segnala che l’attrice Caroline Grace-Cassidy a marzo ha fatto visita a Victoria Burrows, la direttrice del casting de Il Signore degli Anelli e de Lo Hobbit, a Los Angeles, per fare l’audizione. Secondo il report, la Burrows sarebbe in lizza per il ruolo di Primula Brandibuck (la madre di Frodo).

Invece, secondo Stuff.co.nz, Billy Bailey è in lizza per la parte del nano Gloin: “Sono andato a leggere una parte per Lo Hobbit. Mi hanno fatto leggere il ruolo di Gloin,” spiega l’attore da Londra.

Billy BaileyIntanto, Deadline aggiorna sulla situazione del film: secondo fonti di Mike Fleming gli script di entrambi i film sono completati e consegnati, e la produzione sta ora decidendo se girare o meno il film in 3D.

In giugno dovrebbe essere dato il via libera alla produzione, al che partirà il casting definitivo per un inizio delle riprese fissato a novembre.

mercoledì 19 maggio 2010

Andy Serkis ricorda "Il Signore degli Anelli" e parla de "Lo Hobbit"

In una intervista a Collider, Andy Serkis ricorda il periodo delle riprese del Signore degli Anelli (iniziate nell’ottobre del 2009) e racconta come si è evoluta la tecnica del motion capture da allora.

Come è migliorata la tecnologia da allora, oltre al fatto che è diventata meno costosa?
Quando iniziai a interpretare Gollum, la quantità di lavoro che si poteva fare era minore – a causa dell’energia impiegata, della capacità di calcolo dei computer, del numero di cineprese. Avevamo solo sei cineprese, e io giravo in un volume di soli tre metri quadri. I computer crashavano, le immagini non erano fluide, sperimentavamo continuamente.Nel corso degli anni la tecnologia si è evoluta, e così anche la tecnica: con King Kong la performance facciale ha realmente iniziato ad avere un ruolo importante. E poi, mentre lavoravo ad altri progetti, Robert Zemeckis ha sviluppato il suo sistema con The Polar Express, Beowulf e Christmas Carol.
L’intero processo è passato da una sola persona in uno spazio ridotto a più attori con un regista che girava un intero film in un teatro di posa. Tintin, Avatar… anche se quest’ultimo per metà è in live-action. Comunque, uso spesso la metafora di John Hurt: è lo stesso tipo di intervento, come performance da, di quello che ebbe John Hurt quando interpretò Elephant Man (per il quale venne nominato all’Oscar, ed era ricoperto di makeup). Quella maschera prostetica può essere considerata un “accrescitivo della performance”, la stessa cosa che viene detta della CGI: l’unica differenza è che la “maschera”, nel teatro di posa per il performance capture, viene applicata solo in post-produzione.

Quanto tempo fa hai permesso ai tuoi figli di vedere la trilogia del Signore degli Anelli?
Hanno delle età diverse. Ruby, mia figlia, aveva due anni quando iniziai le riprese, ora ha quasi 12 anni. Penso che avesse sui 4-5 anni. Tutti loro hanno già visto la trilogia. Il più piccolo ha cinque anni e ha già visto tutti e tre i film, li adorano.

Come ti senti all’idea di tornare nella Terra di Mezzo per Lo Hobbit?
E’ molto eccitante. Voglio dire, un anno fa stavamo girando i reshoot di Tintin, e ho passato una giornata con Guillermo del Toro, mi sono esaltato un sacco per quello che mi stava mostrando. Mi ha fatto vedere alcuni concept art incredibili, e altre cose. Abbiamo parlato di Gollum e di come se lo immaginava lui. Si tratta di un’opportunità enorme per rivisitare la Terra di Mezzo con uno sguardo differente e un nuovo approccio. Vedrete qualcosa di straordinario.

giovedì 13 maggio 2010

A Modena un convegno internazionale su Tolkien

Entrare nella mente di Tolkien, distinguendo, ove possibile, tra l’innamorato rabdomante di suoni e parole e l’attento ascoltatore del mondo circostante, della cultura e dei modi di interpretarla.

A Modena il prossimo 22 maggio sarà la prima volta in cui in Italia un convegno dedicato a Tolkien usa il bisturi della conoscenza mettendo da parte qualsiasi interpretazione erxtraletteraria dell’opera del creatore de Il Signore degli Anelli. E il merito va all’istituto Filosofico di Studi Tomistici della città emiliana e all’Associazione Romana di Studi Tolkieniani che tra l’altro sono riusciti a portare in Italia due tra i massimi esperti internazionali dell’opera del Signore della Fantasia, il filologo e docente oxfordiano Tom Shippey, una sorta di erede accademico di Tolkien, e Verlyn Flieger, americana, da tempo impegnata nello studio dei contenuti filosofici dell’opera di Tolkien.

Tolkien e la filosofia” è in effetti il titolo del Convegno Internazionale che, scendendo nei particolari, sarà articolato su cinque serratissimi eventi.

Apertura alle ore 10 per Shippey che discuterà di “filosofia e filologia” assieme a Franco Manni, raffinatissimo esegeta dell’opera di Tolkien. La parola poi passerà a Christopher Garbowski che analizzerà la filosofia e teologia tolkieniana attorno al tema della morte. Nel pomeriggio si inizia alle 15 con un faccia a faccia tra Andrea Monda e Wu Ming 4 a partire dalla domanda “Tolkien pensatore cattolico?” per passare poi all’ascolto della Flieger sul tema “la filosofia tolkieniana del tempo e del lunguaggio”. Conclusione con un dibattito tra i relatori aperto ovviamente alle domande del pubblico.

Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito www.istitutotomistico.it e www.jrrtolkien.it