venerdì 5 ottobre 2007

Lo Hobbit: Peter Jackson in trattative!

In un lunghissimo articolo Entertainment Weekly fa il punto sulla situazione legale tra Peter Jackson e la New Line Cinema e soprattutto svela alcune importanti novità sullo Hobbit.

A quanto pare infatti il magazine ha avuto conferma da una fonte affidabile che Jackson e la New Line sarebbero finalmente in trattative:

"Al momento non sono stati annunciato accordi, e i dettagli delle negoziazioni sono a malapena abbozzati (nè la New Line né Jackson hanno voluto commentare la cosa a EW), ma fonti vicine alle trattative dicono che si percepisce molto meno gelo tra le parti, e che un accordo potrebbe essere raggiunto in modo da portare sul grande schermo il capolavoro di Tolkien entro la fine del decennio. "Inizia ora un discorso tra Jackson e la New Line", sostiene la fonte, "che correrà parallelamente alla loro diatriba legale"

La notizia è ovviamente una bomba, ma qualsiasi trattativa andrà a buon fine soltanto se si verificheranno alcune condizioni. Una di queste potrebbe essere (secondo noi) la fine del legame tra Bob Shaye e la New Line: il presidente dello studio è bersaglio di critiche dalla maggior parte dei commentatori e blogger di Hollywood da almeno un anno - non solo per il comportamento che lui e lo studio hanno mantenuto nei confronti di Jackson (l'uomo che ha creato Il Signore degli Anelli, vera miniera d'oro per loro) negandogli gli audit sui proventi della trilogia (una situazione che sta ora avendo ricadute legali negative sulla New Line, con l'imposizione da parte del giudice di presentare tutti i file ai legali del regista), ma anche per i flop commerciali che dall'uscita del Ritorno del Re ad oggi lo studio ha collezionato (e del quale Shaye, simpaticamente, ha accusato il presidente del marketing, che ha licenziato qualche mese fa). Il contratto di Shaye scade nel 2008, e non sono pochi quelli che sperano che gli azionisti della Warner Bros, dalla quale dipende la New Line, facciano pressioni affinché non gli venga rinnovato.

Senza Shaye a seminare zizzania, la diatriba legale con Jackson potrebbe finalmente e velocemente risolversi. Ovviamente la New Line dovrà pagare una multa milionaria al regista, ma in cambio avrà la possibilità di sopravvivere: lo Hobbit è una scommessa vinta in partenza, se si pensa che l'eccitazione dei fan è alle stelle ancora prima che si sia deciso qualcosa. I progetti di Jackson, peraltro, parlano di due film: uno tratto dal romanzo, e uno tratto dalle Appendici del Signore degli Anelli, che funga da raccordo con la trilogia. Insomma, un progetto decisamente di larghe vedute che coinvolgerebbe la New Line e la MGM/Sony (detentrice dei diritti di distribuzione americani) nella produzione ma anche nella divisione degli eventuali profitti miliardari.

Se la New Line decidesse di perdere questa possibilità sarebbe presumibilmente la fine. Lo studio già adesso è in enormi difficoltà: budget colossali per film che si rivelano dei flop o quasi (180 milioni spesi per Rush Hour 3, e non si capisce in cosa li abbiano spesi), un film come La Bussola d'Oro per la quale le spese sono sempre più alte (si parla di oltre 200 milioni di budget) e la cui promozione al momento lascia interdetti i più (purtroppo se il primo episodio non sarà un successo - ovvero incasserà più di 500 milioni - la trilogia sfumerà in un nulla di fatto), oltre a tanti piccoli filmetti che non vendono (tra cui The Last Mizmy, proprio di Bob Shaye).

La New Line si è probabilmente resa conto che non riuscirà a fare Lo Hobbit senza Jackson (e senza attori come Ian McKellen, sostenitore del regista), anche perché i diritti di produzione del film scadranno definitivamente nel 2010 e se lo studio non concluderà le trattative entro un anno torneranno a Saul Zaents (che li acquistò dalla United Artist/MGM nel 1976 e che ha già detto di avere intenzione di lavorare solo con Peter Jackson)...

Fonte: BadTaste.it

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