martedì 15 gennaio 2008

1° sondaggio: vota il tuo personaggio preferito...

Da oggi è disponibile il primo sondaggio

Della Compagnia dell'Anello chi preferite?

Potete votare quì di lato e potete scegliere tra i 9 della compagnia:
Aragorn
Figlio di Arathorn e Gilraen, Aragorn è discendente di Isildur (trentanovesimo in linea diretta) e per questo legittimo erede al trono di Gondor. Dopo la morte del padre, viene portato a Imladris e accolto come figlio da Elrond. Raggiunta la maggiore età e divenuto amico di Gandalf parte per le Terre Selvagge. Tornato a Gran Burrone, appena ventenne, Elrond gli svela la sua identità e gli consegna l'anello di Barahir e i frammenti della spada di Elendil*, padre di Isildur.
Aragorn si distingue in varie battaglie contro i servi di Sauron durante gli anni successivi. Combatte al fianco dei cavalieri di Rohan, milita nell'esercito di Gondor e guida la spedizione contro i pirati di Umbar. A Gran Burrone conosce Arwen, figlia di Elrond, e se ne innamora. Ma la sua indole raminga lo spinge a rimettersi in cammino per sorvegliare e proteggere i confini della Contea.
A Brea, nella Locanda del Puledro Impennato, incontra Sam, Merry, Pippin e Frodo, il portatore dell'Anello, e li scorta alla Casa di Elrond. Qui si unisce alla Compagnia incaricata dal Consiglio di accompagnare Frodo al Monte Fato, il luogo in cui Sauron forgiò l'Anello del Potere. Combatte al fianco di Re Théoden nella vittoriosa battaglia del Fosso di Helm e comanda gli eserciti degli uomini nella lotta finale contro Sauron.
Boromir
Figlio prediletto di Denethor, sovrintendente di Gondor, Bormoir è un guerriero forte e temerario. Partecipa al Consiglio di Elrond in veste di ambasciatore di Gondor ed erede alla sovrintendenza del Regno. Durante il conciliabolo propone di usare l'Anello contro Sauron, suscitando le reazioni di Aragorn, Legolas e Gandalf, favorevoli invece alla distruzione dell'Unico. Si unisce alla Compagnia dell'Anello più per salvaguardare il coraggio e l'onore di Gondor che per reale convinzione.
Accecato dal desiderio di impossessarsi dell'Anello, cerca di sottrarlo a Frodo, ma poi si accorge dell'errore e si pente. Muore in battaglia, combattendo gloriosamente, da solo, contro una banda di Orchi per difendere Merry e Pipino.
Frodo Baggins
Figlio di Drogo Baggins e di Primula Brandibuck, cugino/nipote di Bilbo Baggins, è il Portatore dell’Anello. Protagonista dell’epico viaggio che determina le sorti della Terra di Mezzo, dapprima insieme agli altri 8 della Compagnia, poi con il suo fedele amico Sam Gamgee e Gollum/Smeagol.
Rischia più volte di soccombere alla volontà malvagia dell’Anello, ma Sam è sempre lì a riportarlo sulla retta via. E quando il suo compagno non può nulla, è il destino a salvare le sorti della Terra di Mezzo. Alla fine del viaggio, infatti, Frodo si rifiuta di gettare l'Anello nel cratere e se lo infila al dito, ormai soggiogato dal suo malefico potere. L'hobbit scompare e la tragedia sembra ormai inevitabile, quando appare Gollum, che aveva seguito Frodo e Sam sin lì. La creatura riesce ad impossessarsi del suo "tesoro" (strappando il dito di Frodo con un morso), ma finisce per perdere l'equilibrio e precipitare nella Voragine del Fuoco.
La spada di Frodo, Sting (nella traduzione italiana Pungolo), è un coltello elfico rinvenuto da Bilbo Baggins in una caverna degli Uomini Neri. Ma per un hobbit, vista la differenza di altezza e corporatura, può benissimo assolvere le funzioni di una spada!
Gandalf il Grigio
Appartiene all'Ordine degli Istari ed è chiamato dagli Elfi Mithrandir. Giunto nella Terra di Mezzo, prosegue il suo incessante vagare (di lì il soprannome di "Grigio Pellegrino"), divenendo ottimo amico di Elrond, signore elfico di Gran Burrone, e dell’hobbit Gerontius, capostipite della famiglia dei Tuc.
Conosce Bilbo Baggins circa sessant'anni prima degli eventi narrati nella Compagnia dell'Anello e fra i due nasce una lunga e sincera amicizia.
Colpito dal coraggio di Frodo, che si assume l'onere di portare l'Unico Anello al Monte Fato, diviene uno dei membri alla Compagnia. Durante il viaggio, nella profondità delle miniere di Khazad-dûm, cade vittima del Balrog di Moria (che pure resta ucciso), ma l'intervento dei Valar lo rimanda da morte per il tempo necessario a completare la sua missione. Vestito di bianco, massima onoreficenza per uno stregone, diviene "una fiamma radiante", benché ancora velata, se non in momenti di grande necessità.
Libera re Theoden dall'influenza maligna di Saruman (ex capo dell'Ordine degli Istari, asservito alla volontà di Sauron) e tenta di convincerlo a muovere guerra contro le forze di Isengard. Di fronte alla titubanza di Theoden, che preferisce condurre il suo popolo al Fosso di Helm, decide di partire per richiamare Eomer (nipote del re) e il suo esercito di Rohirrim, banditi dallo stesso Theoden su consiglio del perfido Grima Vermilinguo, segretamente alleato con Saruman. Dopo 3 giorni, torna al Fosso di Helm con i rinforzi e contribuisce alla sconfitta dell'esercito dell'ex stregone bianco.
Nella guerra finale contro Sauron, guida la difesa di Minas Tirith, assediata dagli orchi del Signore Oscuro, impedendo la presa della città e la conseguente sconfitta di Gondor.
La spada elfica di Gandalf, chiamata Glamdring, viene trovata dal Mago durante un viaggio con Bilbo nella caverna degli Uomini Neri. Forgiata durante la Prima Era, Glamdring è appartenuta a Turgon, re di Gondolin, che l'ha usata per combattere orde di orchi. Dopo la sconfitta di Gondolin viene presa dagli orchi e portata come bottino di guerra nelle terre dell’Est.
Gimli
Figlio di Glòin, è uno dei nani dell’Erebor che si unisce alla Compagnia dell'Anello a Gran Burrone. Come tutti quelli della sua stirpe, è scorbutico e diffidente, specie nei confronti degli elfi, ma la sua parola diventa un patto solenne. In battaglia è spietato e micidiale. Lo dimostra nella battaglia di Moria, quando fa di tutto per difendere la tomba di Balin dalle grinfie degli orchi.
Nonostante il suo caratere coriaceo, Gimli si scioglie alla vista di Galadriel, la bellissima dama di Lorièn, di cui si infatua e grazie alla quale inizia a cambiare idea sul conto degli elfi. E infatti, nonostante gli iniziali dissapori, Gimli instaura un legame fraterno proprio con Legolas, ingaggiando con l'elfo spassosissime gare atte a stabilire chi di loro due è più bravo in battaglia. Come tutti i nani è innamorato di ciò che può essere creato o forgiato e ha una “strana” passione per le caverne e le miniere.
Legolas
Figlio di Re Thranduil, sovrano di Bosco Atro, zona situata a nord delle Terre Selvagge. Un tempo Bosco Atro era chiamato anche Grande Foresta Verde, ma dopo la venuta di Sauron il male è dilagato ovunque, giungendo sino al regno di Thranduil e trasformandolo in un luogo oscuro e ben diverso dalla meravigliosa foresta di una volta.
Durante il Consiglio di Elrond si offre per unirsi alla Compagnia dell'Anello, e insieme ai suoi compagni affronta il lungo e pericoloso viaggio verso Mordor. Si distingue per il suo coraggio e la sua abilità nella battaglia del Fosso di Helm e nella guerra finale contro gli eserciti di Sauron.
Nonostante alcune incomprensioni iniziali, diventa grande amico del nano Gimli, evento eccezionale viste le difficili relazioni da sempre intercorse fra Elfi e Nani.
Arciere infallibile, Legolas possiede la grazia e la bellezza di tutti gli Elfi, nonché alcune sorprendenti facoltà, come camminare lievemente senza lasciare impronte, leggere nella mente e parlare con gli animali. I suoi 3000 anni d'età testimoniano il dono dell'immortalità e dell'eterna giovinezza di cui, in quanto elfo, è dotato.
Meriadoc Brandibuck
Detto Merry, è amico di lunga data di Frodo. Ama l’erba pipa, gli scherzi e le burle, ma è molto maturo per essere un hobbit della sua età. In fuga dai cani del vecchio Maggot, che stanno rincorrendo lui e Pipino per aver rubato ortaggi di vario genere, incontra per caso Frodo e Sam in viaggio verso Gran Burrone e decide di andare con loro. Dopo la partenza dalla Casa di Elrond, è protagonista di una serie di strepitose gesta. Degna di nota la battaglia dei Campi del Pelennor, dove Merry combatte valorosamente a fianco di Eowyn, nipote del re di Rohan.
Peregrino Tuc
Detto “Pipino”, è un lontano cugino di Frodo da parte di madre. Insieme a Merry, si imbatte per caso nella missione di Sam e Frodo e decide di accompagnarli. E’ il più giovane della compagnia, ama fare scherzi e prende spesso le cose alla leggera. Questa sua superficialità è all'origine dello scontro tra la Compagnia e gli Orchi nelle miniere di Moria. E’ comunque un hobbit buono e volenteroso, che trova il suo coraggio verso la fine del suo viaggio, compiendo gesta degne di esser ricordate.
Come tutti gli Hobbit ama il buon cibo e la birra. Condivide inoltre con Merry una vera e propria passione nel fumare l’erba pipa. Giunto a Gondor insieme a Gandalf, offre i suoi servigi al sovrintendente Denethor e viene da questi nominato Guardia della Cittadella. In questo modo intende pagare il suo debito nei confronti di Boromir, morto per salvare la sua vita e quella di Merry.
Samwise Gamgee
Detto Sam, è il giardiniere di casa Baggins, nonché grande amico di Frodo e Bilbo. Instancabile lavoratore, si trova coinvolto suo malgrado nell’avventura di Frodo a causa della sua curiosità e della cieca fedeltà verso il suo amico. Sam “cuor di leone” Gamgee è un bravo hobbit, serio e responsabile, amante della natura e della buona cucina. Nonostante la sua indole pacifica e tranquilla, riesce in più di un'occasione a sfoderare un coraggio inaspettato e salvare la vita del Portatore dell’Anello. I suoi gesti di altruismo sono sin troppi per essere menzionati tutti. Uno in particolare colpisce lo spettatore in un'epoca in cui l'amore per il prossimo sembra caduto nel dimenticatoio. Sulle pendici del Monte Fato, Sam abbraccia Frodo ormai stremato dal peso (fisico e morale) dell'Anello e lo prende sulle sue spalle esclamando: "se non posso portare il vostro fardello, posso portare voi". EROICO! Arriva dunque fino in fondo insieme al suo padrone, infondendogli costantemente coraggio e rincuorandolo nei momenti di maggiore difficoltà. E' sicuramente il personaggio più positivo della Trilogia, simbolo di genuina forza e affettuosa abnegazione. Indimenticabile.

Nessun commento: