mercoledì 19 maggio 2010

Andy Serkis ricorda "Il Signore degli Anelli" e parla de "Lo Hobbit"

In una intervista a Collider, Andy Serkis ricorda il periodo delle riprese del Signore degli Anelli (iniziate nell’ottobre del 2009) e racconta come si è evoluta la tecnica del motion capture da allora.

Come è migliorata la tecnologia da allora, oltre al fatto che è diventata meno costosa?
Quando iniziai a interpretare Gollum, la quantità di lavoro che si poteva fare era minore – a causa dell’energia impiegata, della capacità di calcolo dei computer, del numero di cineprese. Avevamo solo sei cineprese, e io giravo in un volume di soli tre metri quadri. I computer crashavano, le immagini non erano fluide, sperimentavamo continuamente.Nel corso degli anni la tecnologia si è evoluta, e così anche la tecnica: con King Kong la performance facciale ha realmente iniziato ad avere un ruolo importante. E poi, mentre lavoravo ad altri progetti, Robert Zemeckis ha sviluppato il suo sistema con The Polar Express, Beowulf e Christmas Carol.
L’intero processo è passato da una sola persona in uno spazio ridotto a più attori con un regista che girava un intero film in un teatro di posa. Tintin, Avatar… anche se quest’ultimo per metà è in live-action. Comunque, uso spesso la metafora di John Hurt: è lo stesso tipo di intervento, come performance da, di quello che ebbe John Hurt quando interpretò Elephant Man (per il quale venne nominato all’Oscar, ed era ricoperto di makeup). Quella maschera prostetica può essere considerata un “accrescitivo della performance”, la stessa cosa che viene detta della CGI: l’unica differenza è che la “maschera”, nel teatro di posa per il performance capture, viene applicata solo in post-produzione.

Quanto tempo fa hai permesso ai tuoi figli di vedere la trilogia del Signore degli Anelli?
Hanno delle età diverse. Ruby, mia figlia, aveva due anni quando iniziai le riprese, ora ha quasi 12 anni. Penso che avesse sui 4-5 anni. Tutti loro hanno già visto la trilogia. Il più piccolo ha cinque anni e ha già visto tutti e tre i film, li adorano.

Come ti senti all’idea di tornare nella Terra di Mezzo per Lo Hobbit?
E’ molto eccitante. Voglio dire, un anno fa stavamo girando i reshoot di Tintin, e ho passato una giornata con Guillermo del Toro, mi sono esaltato un sacco per quello che mi stava mostrando. Mi ha fatto vedere alcuni concept art incredibili, e altre cose. Abbiamo parlato di Gollum e di come se lo immaginava lui. Si tratta di un’opportunità enorme per rivisitare la Terra di Mezzo con uno sguardo differente e un nuovo approccio. Vedrete qualcosa di straordinario.

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