AICN ha pubblicato una nuova intervista a Guillermo del Toro realizzata durante il Comic-Con di San Diego. Nella parte legata a Lo Hobbit, del Toro approfondisce i motivi che lo hanno spinto a lasciare la regia, e spiega di essere ancora attivamente coinvolto nel progetto. Sembra che anche lui non riesca a immaginare un altro regista che non sia Peter Jackson:
Possiamo parlare un po’ di cosa farai ora? Sono sicuro che ti hanno già chiesto notizie a proposito, ma quanto è stato doloroso lasciare Lo Hobbit?
Molto, moltissimo. Ma non ho ripensamenti. Non ho dubbi sui motivi per cui ho lasciato la regia, e non ho dubbi sul fatto di aver fatto la scelta giusta sia per la mia carriera che per il progetto. Lo credo. La mia vita si stava evolvendo quando mi è stato proposto Lo Hobbit, e le cose erano molto complicate, ma siamo riusciti a fare spazio affinché io potessi girare il film e poi tornare ai miei impegni. La timeline che avevamo tracciato inizialmente è andata a finire in modo diverso: stavamo ancora scrivendo quando io avrei dovuto iniziare a girare, e un mucchio di impegni si sono scontrati in maniera orribile, una cosa molto difficile. Così ho detto: “Guardate, non posso dare al film solo una parte della mia attenzione, voglio dargli il 110%”, e non potevo farlo. E così siamo arrivati alla decisione.
Verrai ancora inserito tra gli sceneggiatori nei titoli?
Sì. Abbiamo co-scritto le sceneggiature, e sono quelle le sceneggiature che verranno girate. Ma io non sarò solo… fa ridere dirlo, perché tecnicamente non posso parlare nemmeno dello hobbit al passato: posso parlarne al presente. Sono tutt’ora coinvolto nello Hobbit, sono coinvolto nel film. Non girerò il film, e non ho illusioni a riguardo, ma sono coinvolto. Io sono un partner. Voglio che sia Peter Jackson a dirigerlo. Voglio che quei film vengano girati e sono uno sceneggiatore attivamente al lavoro su di essi, e sono un partner che è in viaggio con questo progetto, voglio che i film siano perfetti.
E cosa mi dici del 3D?
Non riuscivo a convincermi, in tutta sincerità, che Lo Hobbit potesse essere in 3D [...]. Non volevo che fosse realizzato in 3D, doveva essere coerente con la Trilogia. Il 3D è uno strumento fantastico, ma istintivamente lo sentivo lontano dal classicismo di quella storia. Tuttavia sono totalmente favorevole a questa tecnologia, e voglio utilizzarla: il mio prossimo film sarà in 3D.
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