sabato 9 febbraio 2008

Del Toro: "Lo Hobbit un po' Horror"

Guillermo del Toro ha parlato de Lo Hobbit alla rivista Empire. Non ha aggiunto niente riguardo al contratto per il film.

...Ma c'è una cosa di cui tutti parlano riferendosi a te: Lo Hobbit. Che legami hai con esso?
Quando avevo 11 anni, investii i miei sudati risparmi per quattro libri. Comprai la trilogia del Signore degli Anelli e Lo Hobbit su consiglio di un amico. A undici anni non riuscii a imbarcarmi nella lettura della trilogia, ma trovai Lo Hobbit molto stimolante e illuminante, in modo strano. Non voglio dire che sia una lettura leggera, piuttosto una lettura effervescente, brillante. Lo trovai magico, e le sue proporzioni epiche mi attrassero. E' stato veramente un viaggio, per me, non certo del livello del Signore degli Anelli, ma lo amai e rimase con me.
Il dragon Smaug è un grande personaggio e ci sono un paio di scene che coinvolgono avversari muniti di numerose zampette che mi attraggono proprio. Solitamente non mi piace il fantasy. La gente è portata a credere che io adori il fantasy o la fantascienza, ma la verità è che io adoro l'horror. Quando un fantasy ha dei risvolti horror, quando ci sono abbastanza sapori medievali in esso, o creature incredibili, allora mi piace. E adoro Lo Hobbit, adoro Clark Ashton Smith, adoro Lord Dunsany, mi piacciono alcune cose di Robert E. Howard e Michael Moorcock, ma oltre a questo non mi interessano molto elfi e cose del genere.

Inoltre, hai quasi lavorato con Peter Jackson in Halo, giusto?
Ero interessato ad Halo per lo stesso motivo. Se sei consapevole delle cose che formano l'universo di Halo al di là dei videogame, ti rendi conto che c'è un'epica degna di Lovercraft, una sorta di oscura cosmologia. Quando mi incontrai con Jackson, vedemmo che avevamo la stessa opinione a riguardo.

Sto pensando ai film che hai rifiutato negli anni passati.
Filmoni, sì. Il mio manager non fa che ricordarmeli.

Hai già scavato i tuoi solchi, ma fare un film come Lo Hobbit ti manderebbe nella stratosfera, no?
Beh, pensarla in questi termini può dar solo guai. Bisogna ragionare sulla propria affinità con il materiale. Come ho detto quando vidi i film di Peter Jackson del Signore degli Anelli, rimasi a bocca aperta perché ho sempre pensato che la metà di una storia al cinema è fatta di immagini e suoni. E il modo in cui lui ha trattato il materiale, molto più dark, epico, inquietante, favoloso, antico di qualsiasi altro fantasy avessi mai visto, mi fece trovare in completa sintonia. Vedremo quel che succederà...


Fonte: BadTaste.it

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